Calendario di pietra

La Pieve di Santa Maria “Una chiesa per dodici mesi”

LE OPERE

LA MOSTRA

Rappresentazione delle figure

“Gennaio”  è rappresentato con un’antica divinità, Giano Bifronte. Mentre la sua faccia anziana guarda al passato, l’altra più giovane volge al futuro. Il personaggio è collocato in un ambiente domestico e si scalda davanti al focolare, sorseggiando un bicchiere di vino. Il cibo cuoce in un grande paiolo, al di sopra del quale sono appesi i salumi a stagionare.
“Febbraio”  raffigura la potatura. Un giovane, dopo aver tagliato un ramo, lo sta lavorando per realizzare un arnese da lavoro.
“Marzo”  un uomo, identificabile come “Marcius Cornator”, iconografia dedicata a questo mese diffusasi dal XII secolo, soffia dentro il suo corno a ricordare i venti bizzosi di stagione.
“Aprile” e un giovane con la ghirlanda in testa e un rametto fiorito in mano, a simboleggiare l’arrivo della primavera.
“Maggio”  è invece un cavaliere con scudo: il giungere della bella stagione segna infatti anche la ripresa delle campagne militari.
“Giugno”  è raffigurato come un contadino intento a mietere il grano maturo con la falce.
“Luglio” mese nel quale il grano viene battuto.
Agosto”  il bottaio, con un albero di fichi accanto, controlla grazie al mazzuolo che i recipienti abbiano i cerchi apposto, in previsione di settembre.
“Settembre” mese della vendemmia, rappresentato da un giovane che raccoglie l’uva.
“Ottobre”  è raffigurato con il contadino che semina il grano, usando il mantello come sacca.
“Novembre”  c’è la raccolta delle rape.
“Dicembre” si ammazza il maiale, del quale “non si butta via nulla”. La macellazione del suino era un vero e proprio rito che dava la possibilità di preparare anche i salumi per i mesi a seguire, che si ritroveranno appesi, nella raffigurazione di Gennaio.

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