Un viaggio di studio in Finlandia è un’avventura indimenticabile, un sogno che si è realizzato la settimana scorsa per un gruppo di alunni della classe 3M3 dell’indirizzo di Audiovisivo e Multimediale grazie al progetto multilaterale Comenius dal titolo TEMAS, che coinvolge dieci scuole superiori di Portogallo, Austria, Slovacchia, Germania, Polonia, Ungheria, Grecia, Turchia, Italia e Finlandia. Un piano biennale di incontri e scambi culturali che intende promuovere le competenze degli studenti attraverso l’approfondimento della lingua inglese e l’utilizzo delle tecnologie digitali.
Francesco Pichi, studente: La scorsa domenica sono partito in aereo insieme con Arianna, Asia, le professoresse Gavagni e Tassinari per il progetto Comenius Temas che riguarda l’inclusione sociale e la lotta all’abbandono scolastico. Siamo andati a dormire in un hotel molto bello. Ho dormito da solo mentre gli altri dormivano insieme vicino alla mia stanza. Il giorno seguente abbiamo fatto una piccola visita a Helsinki, una bellissima città che ha come simbolo una fontana: quando arriva l’estate la neve si scioglie e tutti festeggiano. Abbiamo visto anche il porto dove faceva tanto freddo. Ho colto l’occasione per comprare dei souvenir. La sera siamo andati vicini all’aeroporto ad aspettare l’arrivo dei ragazzi provenienti dagli altri paesi partecipanti al progetto. Piu’ tardi siamo arrivati nella scuola di Huittinen dove abbiamo incontrato le famiglie che ci hanno ospitato. Io sono stato accolto da una famiglia che ha tre figlie ma solo una, la più piccola, vive con loro e frequenta la scuola superiore dell’istituto Pellonpuisto. Ho raccontato loro della mia scuola, delle attività che svolgiamo, della mia famiglia, i miei hobby e le mie passioni. Durante questi giorni la famiglia ospitante mi ha fatto assaggiare cibi finlandesi che ho apprezzato. Ho scoperto che a colazione mangiano il pane tostato con il burro, il bacon e altri cibi salati. Ai pasti bevono il latte o il caffè. Questa famiglia vive in una casa in periferia, circondata da tanta neve, alberi e case sparse qua e la’. Per andare a scuola, la mattina prendevamo due autobus. Sono rimasto colpito dal fatto che gli studenti quando arrivano a scuola si tolgono le scarpe e indossano calze di lana. Anche noi ci siamo adeguati a questa regola ed io conservo il paio che mi hanno regalato. Ho seguito le loro lezioni e le materie che vengono insegnate nelle classi o nei laboratori Ho fatto amicizia con alcune ragazze finlandesi e con altri partner del progetto. E’ stato molto bello perché tutti insieme abbiamo condiviso momenti importanti, abbiamo parlato in lingua inglese e presentato i video realizzati per il progetto. Insieme abbiamo giocato e la cosa molto divertente è stata la preparazione della cena dove ognuno di noi aveva un compito da svolgere: il mio è stato quello di pelare le patate! L’orario della scuola finisce sempre alle 16.00 quando in Finlandia sta per diventare notte e gli studenti tornano a casa. Altro momento interessante è stata la visita della città di Tampere dove siamo andati giovedì 16 gennaio. Siamo saliti sulla torre e abbiamo visto tutta la città’ e i laghi completamente ghiacciati: è stato uno spettacolo unico mai visto. Essendo l’ultimo giorno abbiamo cenato insieme a tutto il gruppo in un ristorante dove ho voluto assaggiare la famosa carne di renna: era piuttosto amara e mi è piaciuta. Al termine della vacanza, la famiglia che mi ha ospitato mi ha regalato molti cibi tipici finlandesi da portare a casa e far assaggiare ai miei genitori. Venerdì mattina siamo ripartiti per tornare in Italia, un po’ dispiaciuti per aver lasciato i nostri nuovi amici. Speriamo di rimanere sempre in contatto con loro. E’ stata proprio una bella esperienza.
Arianna Gallo, studentessa: Erano già le 19.30 dell’11 gennaio. Mancavano solo poche ore e il viaggio sarebbe iniziato. Torno a casa e frettolosamente preparo la valigia in 5 minuti di orologio, senza neanche essere certa di aver inserito il necessario (felponi e calzamaglie per sopravvivere alla temperatura polare). Mi addormento felicissima ma ancora incredula e.. Apro di nuovo gli occhi che sono le 6.30 del 12. Inizio a preparare le ultime cose e all’improvviso sono già le 8.30. “Veloce veloce. Dobbiamo andare. Ho preso tutto?! No, avrò dimenticato sicuramente qualcosa. Non importa andiamo, è tardi!” Papà mi accompagna fino ad Arezzo, e stranamente arriviamo puntualissimi. Intravedo Asia in lontananza, poi Francesco, infine la Prof Gavagni e la professoressa Tassinari. Salutiamo i genitori che hanno un’espressione mista tra agitazione, felicità e invidia e via: corriamo al binario. Arriva il treno, saliamo, prendiamo posto, le porte si chiudono dietro di noi. Con l’emozione a mille l’avventura è cominciata. Stazione di Santa Maria Novella, aereoporto di Peretola, check in, gate, tunnel per arrivare sull’aereo. Decollo. Mi vengono i brividi solo a ripensare alla gioia che voleva scoppiarmi da ogni poro. Arrivati ad Helsinki molto tardi prendiamo le valige e andiamo immediatamente in Hotel. Il freddo pungente ci ha subito colpiti. Inizio a parlare in inglese per esercitarmi, mentre il signore che guida il taxi ci racconta che per loro quel freddo è normale. (Notare il giubbottino estivo che indossa) “Ma come anno?!” ho pensato. L’hotel è meraviglioso, stile Hard Rock. Wow! Io e Asia in una camera, le due prof in un’altra e Francesco da solo in un’altra ancora. Dormiamo appena 4 ore che siamo già a visitare il paese. Ci accompagnano i -20 gradi e la neve ghiacciata. È tutto meraviglioso, proprio un altro mondo. Alle 16.30 riprendiamo un autobus per raggiungere i ragazzi degli altri paesi all’aeroporto. Ci presentiamo con un pizzico di imbarazzo ma alla fine risultano simpatici e ci adattiamo subito. Saliamo in un mega pullman grigio tutti insieme e in 3 ore arriviamo a Huittinen. La scuola sembra un po’ una grande casa. In mezzo a tanta folla cerco impaziente la ragazza che mi ospita: Jenna. Ecco, la vedo. Corro da lei e l’abbraccio come se ci conoscessimo da non so quanto. Mi presenta sua mamma, anche lei molto carina e disponibile dal primo momento. La loro casa è una casa tipica finlandese, una chicca. Pareti e pavimento in legno, alberelli di Natale ovunque, due bagni e infine, ma non meno importante: LA SAUNA. Mi sento subito accolta. Anche se la conosco da poco, comincio già ad amare la Finlandia. Il giorno dopo ci troviamo alle 8.00 all’ingresso della scuola. La differenza rispetto all’Italia è abissale. Si perché, in Finlandia, quando gli alunni arrivano a scuola si tolgono le scarpe, e rimangono con delle calze molto calde per tutto il giorno durante le lezioni. Il pranzo alle 11.30 e la cena alle 17.00. Verso le 20.00 c’è lo spuntino: altra enorme differenza. Ci riuniamo in aula magna dove ogni paese si presenta. Poi assistiamo alle lezioni dei nostri compagni finlandesi. Parlano in modo stranissimo! D: A questo punto, essendomi sciolta anche con la lingua, comincio ad approcciarmi con gli altri ragazzi. Conosco Ida, Manuel, Markus, Josè1, Josè2, Tuulia, Carlos ecc. Con loro mille avventure. Giovedì 16. We’re going to Tampere. Divertimento su divertimento. È l’ultimo giorno. Sono contentissima per ciò che sto vivendo, ma allo stesso tempo provo una tristezza insopportabile, pensando al fatto che questi bei momenti presto finiranno. Torniamo da Tampere ed è arrivato il momento di salutarci. Ci mettiamo tutti quanti in cerchio e una finlandese prende la parola: “Grazie per questi giorni passati insieme. Ci siamo divertiti davvero tanto e ci mancherete! Ora.. Uno alla volta abbraccerá il compagno che ha accanto”. E così abbiamo fatto. È emozionante. Le lacrime non mancano. Questi 5 giorni sono stati talmente intensi che si è creato un legame speciale. Li porterò per sempre nel cuore! Scosse forti all’anima che nessuno scorderà più. Boom boom kah. Minä rakastan sinua!️ ♥
Asia Francini, studentessa: La musica può portarti ovunque … A me ha portato lontano… Macchina, treno aero … Finlandia… Helsinki. La città, le luci, i colori, la neve, quel freddo atroce che ti entra nelle ossa, quel calore che ti scalda il cuore. Come una musica dolce, lo scricchiolio gelido della neve sotto i nostri passi. Di nuovo in viaggio, e come una nuova canzone arriviamo in una piccola città, ancora non sapevamo che cosa ci aspettasse. E come ogni canzone ha bisogno di tempo per essere compresa, nei primi minuti si mescola un po’ di imbarazzo e qualche incomprensione, poi arriva quel brivido, quell’ abbraccio, quel momento in cui ogni millimetro del tuo corpo trema, come se tutto stesse per cambiare, come quando ti innamori di una canzone mai sentita prima. Da quel momento quella canzone ti entra nel sangue, così come gli abbracci della gente … Eccola la mia canzone, uno strano gruppo il nostro, ma a volte le combinazioni più strane sono quelle che funzionano di più! Un miscuglio di culture, di lingue, di persone con competenze diverse, un miscuglio di voci che sarebbero diventate la mia musica. E come la prima nota di una canzone, eccola, lei, biondissima e bellissima, my little one, my big friend! Fanni! E poi da li la canzone, la famiglia la casa, sentirsi come parte di qualcosa di più grande, giocare insieme, imparare la loro strana lingua, preparare la pulla, cucinare la pizza… Ballare insieme in aula magna, andare al bowling, fare strike… Sentirsi vivi! Insegnare a Jose le parole italiane, scherzare, fare la lotta… E poi come ogni canzone ha la sua fine, finisce anche tutta la nostra musica… Ed ecco allora gli abbracci forti, gli arrivederci e mai gli addii, ed ecco le promesse e le lacrime. Ecco i “non voglio andare” e i “ti porto con me”! Ecco che i rapporti si saldano e i corpi si stringono, ormai non più per il freddo, ma per la mancanza che sapevamo già ci avrebbe travolti! E il senso di vuoto quando l’aereo stacca le ruote da terra, come quando quella canzone finisce e tu resti immobile nel buio… Mi mancherà la Finlandia, mi mancherà Huittinen, mi mancherà Fanni, Rita, Ida, Markus Manuel Martin Jose e l’altro Jose, Cristhof, Serge, Cetin, Fernando e tutti gli altri… e ricordate BOOM KHAA DARLING… BUUM BUUM KHAAA !!
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